• la madre di Oscar

Jane Francesca Elgee (27 dicembre 1821 – 3 febbraio 1896) nota come Lady Wilde, è stata poetessa irlandese di remote origini inglesi, pronipote del bardo Charles Maturin che fu cantore delle gesta di Melmoth l'errante ispiratore di Balzac e di Baudelaire. Conosciuta sotto il nome di "Speranza", pseudonimo che derivava dal suo motto "Fidanza, speranza, costanza", la donna mise il suo carattere ribelle al servizio della causa dell'irredentismo irlandese e si battè strenuamente per i diritti delle donne. Divenne Lady quando sposò Sir William Robert Wilde, il noto chirurgo oftalmico chiacchieratissimo per la condotta libertina cui, a dispetto degli scandali, rimase accanto finché la lasciò vedova, sola con due figli e indebitata fino al collo. Fu chiamata Lady Speranza per lo pseudonimo con cui firmava i propri scritti: critiche letterarie, traduzioni dal francese e dal tedesco, poemi gotici, accesi pamphlet politici. E incarnò la «Speranza of the Nation» per i connazionali che confidarono nella sua lotta per l’indipendenza. Tutti sapevano che c’era lei dietro gli articoli pubblicati su The Nation contro la corona britannica, ma i commissari di sua maestà, al momento di arrestare il sedizioso giornalista che incoraggiò gli irlandesi ad armarsi contro l’Inghilterra, non vollero credere che tanta vis polemica provenisse da quella delicata cantafavole.  La sua passione per il confronto e la critica letteraria la condusse alla fondazione di un salotto culturale a Dublino ed in seguito anche di uno a Londra mentre trasmise al figliolo Oscar la passione per la scrittura e la poesia . Era un'abile conversatrice e i suoi ricevimenti erano avvenimenti importanti per la società dublinese. Da grande esperta del folklore, Jane Wilde ricercò nelle tradizioni orali, nelle dicerie popolari, nelle memorie della sua gente, la prova di un’irriducibile originalità culturale. Dopo la morte del marito lasciò Dublino e raggiunse a Londra i figli Willie e Oscar, che all'epoca cominciava a raccogliere consensi nei circoli letterari. 
Durante la detenzione in carcere di suo figlio Oscar si ammalò di bronchite e chiese di vedere il figlio Oscar un’ultima volta, permesso che verrà a lei negato lasciando  Wilde in un prostrante dolore.


(fonte internet)

<<Tre mesi passano e mia madre muore. Nessuno sapeva come profondamente io la amassi ed onorassi. La sua morte fu terribile per me, ma io, già signore del linguaggio , non ho parole per esprimere la mia angoscia e la mia vergogna.[...] Meglio di Wordsworth so quello che egli intendeva, dicendo:
" Il dolore è costante, oscuro e buio 
e ha la natura dell' Infinità".>>

(da DE PROFUNDIS - Ed. Giunti - traduzione a cura di Nicoletta Della Casa Porta)

 
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